sabato 29 novembre 2008

Una mia vecchia firma...

"Ognuno ha il suo ruolo nella società, ognuno è incasellato secondo un disegno e sì... c'è ben poco posto per la casualità sulle tele dei "potenti", svelare l'ordito però sarebbe distruggere una buona metà del lavoro e dunque... perchè aspettarsi rivelazioni se non si è in grado di trovarle autonomamente?"

venerdì 28 novembre 2008

Un delirio da venerdì


Tutto parte da questa foto mandata da Titta.

E i commenti sono stati in sequenza...


Effetto calippo immagino! (Luca)

Gelati in rivolta: la situazione è diventata APOCALIPPICA (Mario)

Il messaggio dei calippi:
CONQUISTEREMO IL MONDO
CON-O SENZA DI VOI (Gianluca)

Coni e coppette in rivolta; i ghiaccioli si oppongono allo scioglimento.
Una nuova guerra fredda
Il capo di stato Lime Sorbeth convoca i generali delle palette (Luca)

La tensione colpisce anche il mondo dello sport: fermata la Coppa dei Campioni. (Gianluca)

ANSA, 28/11/2008 15:09 – Si intensifica la protesta dei gelati e dei coni in vista dell’elezione di un Calippo come Rappresentante in Parlamento nella lista del PdG (Partito Gelato). Berlusconi richiama al senso nazionale ed invita ad evitare “geli per il bene del paese". “Ci si metta tutti insieme –aggiunge- se possibile, per dare una mano e guardare come stella polare all'interesse di tutti".
Intanto si ha notizia dei primi gesti estremi: alcuni Cornetti stanno inscenando uno sciopero del freddo davanti a Montecitorio. (Stefano)

Uno degli striscioni della protesta recitava "E' tutto un magnum magnum!" (Gianluca)

giovedì 27 novembre 2008

Le birrerie artigianali

Premesso che io sono un profondo amante delle birre e soprattutto delle birre artigianali, ultimamente ho visto un incredibile fiorire di molte birrerie che, sfruttando il trend del momento, cioè quello della birra artigianale, fanno dei beveroni imbevibili e osano pure spacciarle come “birre artigianali di gran gusto”.

Allora la scena che si presenta di solito è questa: tu vieni trascinato da un amico (che ha già provveduto a riempirti la testa di chiacchiere fino a farti cedere) in uno di questi locali dove si fa “la vera birra artigianale”.

Questi posti si somigliano tutti: arredamento spartano, un lungo bancone da bar fatto di un legno che ha visto tempi migliori, un paio di cameriere non molto carine e neanche molto gentili e poi LUI: il mastro birraio, un omone grande e grosso, dietro a delle spine, che spesso smoccola alternando le bestemmie a perle di saggezza su birrificazione, lieviti, malti, dei suoi viaggi in Danimarca e in Olanda nelle abbazie ad assaggiare le birre dei monaci trappisti direttamente dalle loro umili mani, nomi di marche a te sconosciuti e che è circondato da fusti di birre ormai consunti dal tempo e di cui si legge a malapena l’etichetta.

Ti guarda come un prete che sta squadrando l’Anticristo mentre entra in chiesa.

Allora tu ti siedi impaurito, completamente in balia del tuo amico che si muove in quel locale con una familiarità che desta qualche sospetto e ordina due birre, fermando le tuoi flebili rimostranze con una mano ferma e uno sguardo che dice: “Ora ti faccio bere una cosa spettacolare che dovrai solo ringraziarmi”.

Aspetti un tempo indefinibile, almeno 5 minuti, con le cameriere che non ti calcolano neanche a pagarle e poi si presentano con un vassoio con due bicchieroni da mezzo litro di una roba liquida, rossa, scura, con un poco di schiuma sopra e ve le poggiano sul tavolo.

Tu guardi incerto il tuo bicchiere, con il tuo amico che se ne spara una sorsata da circa 25cl solo come inizio, chiudendosi gli occhi come in una sorta di orgasmo luppolico e si pulisce la bocca con il dorso della mano da consumato scaricatore di porto.

Al che tu provi anche tu la tua “birra”.

E la sensazione immediata è quella di chiedere indietro i soldi ed andartene via: hai la netta sensazione di ingollare un qualcosa che non sa di nulla, con alcune tracce distinguibili a malapena di orzo bruciato e di un amaro che te ne rimane il retrogusto dopo giorni, con un poco di alcol disperso nel bicchiere,una schiuma come quella di un detersivo di piatti ed il resto acqua di fontana.

Al che mostri le tue timide rimostranze al tuo amico e capisci subito di aver commesso un errore madornale.

E sì, perché il tuo amico ti guarda schifato, cominciando una lunga tiritera di come tu non capisca niente, di come il tuo palato non sia allenato a “certe cose troppo di classe per te”, di come tu non riesca ad apprezzare il lavoro di queste persone che lo fanno “con la passione autentica della gente che ama il suo lavoro e lo fa per il tuo piacere” e ti fa sentire un disgraziato, ingrato consumatore massificato e insensibile alle cose autentiche della vita.

E ti dicono pure, mentre bevi queste cose che sanno di acqua e di un vago retrogusto di un luppolo fermentato nei tempi del Faraone Ram-sete (quella che hai tu dopo), “ma come, non lo senti il retrogusto speziato delle erbe aromatiche dei lontani pascoli dell’Alsazia orientale mentre il vento degli Urali le arricchisce dei profumi delle acque dei ghiacciai della Russia tundrica?”

E quando tu rispondi, ovviamente, NO, pensando che tu hai in mano solo sciacquatura di piatti colorata di giallo (e non ti chiedi da cosa derivi il colore, per buona pace della tua sanità mentale), il tuo amico profondo conoscitore di birra (almeno così lui si professa) ti guarda come Gesù guardava i farisei e ti convinci di tre cose.

Delle tre l’una:

1) il tuo amico è prezzolato dalla birreria e mette in te il germe del dubbio per farti tornare per spendere prezzi indicibili per ribere quella insulsa brodaglia

2) devi venderti alla scienza come “l’uomo dal senso del gusto inesistente”

3) il tuo amico se la tira da intenditore di birra che fa tanto glamour e tendenza…. ma non capisce un emerito c….. (Luciana docet)



Io propendo per la prima.
E voi?

martedì 25 novembre 2008

Morto e risorto in 30 minuti

Ieri sera, tornato a casa, accendo il computer, cazzeggio un pochino, faccio un paio di cose e poi mi connetto a Facebook.

Trovo una richiesta di amicizia. La apro ed è Margherita.
Cioè, la mia ex.

Accetto la richiesta e finisce là.

Avevo da tempo alcune foto da mettere su FaceBook e apro la sezione Foto: questa sezione mostra prima gli album dei tuoi amici e poi ti dà la possibilità di mettere su le tue. Compare, come primo album, “Un anno di noi” con le foto di Margherita e del suo nuovo ragazzo, tale Daniele, negli stessi luoghi in cui ho le NOSTRE foto.

Apriti cielo.

Sono stato malissimo per un minuto o due ma subito dopo mi son stupito della mia reazione: è stato come levarsi un pezzo marcio di anima, come perdere parte di sé e recuperare la vita, come morire e rinascere nello stesso momento.

Subito dopo, telefonata del mio caro amico Riccardo che con Emiliano, altro mio caro amico, hanno deciso di farmi una bella improvvisata venendo a casa mia, facendomi la spesa e cucinando per me. Siamo stati benissimo a ridere, scherzare, mangiare e bere fino a mezzanotte passata.

E a loro non so dire altro che GRAZIE.


Ecco come sono morto e risorto.

Poesia - Sono tornato

La notte mi ha tenuto compagnia
Aspettando con me l’arrivo del sole
E le stelle mi hanno cantato
La dolce ninna nanna del tempo

E ho chiesto al giorno chi sono
Cosa ci faccio qui e dove mi trovo
Quando mi sono svegliato da questo sonno
Dove ero finito in tutto questo tempo

In questo tempo in cui tu eri in me
Anche se non ti vedevo continuavi ad essere in me
Come cercare di non vedere qualcosa
Che ti è rimasto in mezzo ai piedi

E alla fine ti convinci che non ci sia
Straordinaria è la mente su queste cose
Ed inciampi su qualcosa che non sai
Qualcosa che hai dimenticato ben bene

Ma gli scheletri reclamano la loro attenzione
E rispuntano quando meno te lo aspetti
e la loro comparsa è come un colpo al cuore
la pugnalata alla schiena di un tuo caro amico

Ma stavolta il dolore è stato diverso:
è stato come levarsi un pezzo marcio di anima,
come perdere parte di sé e recuperare la vita,
come morire e rinascere nello stesso momento.

E dopo il primo momento di angoscia
Dopo le prime lacrime e le solite domande
È partita piano la riscossa del cuore
Un suono che faticavo a riconoscere

Era la voce delle persone che mi amano
Le facce di chi mi è stato vicino in questi tempi
Con i loro consigli, le loro parole di saggezza
E il loro affetto, la loro vicinanza, il loro cuore

Ma una strada è sempre molto personale
E va percorsa per come ti porta
Con il suo carico di destinazioni, imbarchi,
treni persi e smarriti, bagagli persi e ritrovati

Ed ora eccomi qui a ripartire da me
A riprendere il mio posto nella danza del mondo
Con qualcosa di diverso dal passato:
mi sono ricordato come si sorride.

lunedì 24 novembre 2008

In un forum ci sono quelli che...

… “non ci sono più i forum di una volta”.
… “ma come, non funziona come una chat?”
… si iscrivono come attilio79 per poi riscriversi come perfido79 per poi re-reiscriversi come cucciolotto79.
… “ciao a ttt sn kikka86! Vi lovvo! Xoxoxo!”
… scrivono un carattere al minuto e poi si lamentano se il forum li sconnette
… parlano anche della loro storia d’amore con un cerbiatto norvegese nel lontano 1940
… si ricordano tutte le password a memoria e poi le confondono tra di loro
… festeggiano la data del primo messaggio in un forum
… aggiornano la pagina ogni 5 secondi per vedere se qualcuno ha scritto qualcosa
… scrivono solo con le faccine
… non usano un’emote nemmeno a pagarli e poi si trovano con un sacco di gente che non ha capito il tono scherzoso del messaggio
… scrivono A e nei 10 messaggi successivi ti dicono che hanno scritto Z
… sanno tutto dei forum e della vita in generale
… non sanno niente ma sono convinti di sapere tutto
… sono dei troll di professione
… sono solo dei poveri fessi dietro una tastiera e un monitor
… “se ti becco fuori di qui ti cambio i connotati”
… aprono solo sondaggi
… non sanno come si imposta una firma
… non conoscono la Netiquette
… festeggiano quando imparano a linkare un’immagine
… “questo è il mio ultimo messaggio” e ne scrivono altri 100
… “tu non sai con chi stai parlando”
… cercano sempre di essere moderati e non si schierano mai
… sono convinti che i forum siano un’ottima occasione per “acchiappare”
… rideranno quando leggeranno queste frasi
… penseranno che conoscono qualcuno che fa molte delle cose scritte sopra
… quel qualcuno è lui

domenica 23 novembre 2008

Growing pains

Show me that smile again. (Ooooh, show me that smile)
Don`t waste another minute on your cryin`.
We're nowhere near the end (nowhere near)
The best is ready to begin.

Oooohhh. As long as we got each other
We got the world spinnin right in our hands.
Baby you and me, we gotta be
The luckiest dreamers who never quit dreamin`.

As long as we keep on givin`
we can take anything that comes our way
Baby, rain or shine, all the time
We got each other Sharin` the laughter and love (sharin' the laughter and love.)

lunedì 17 novembre 2008

Poets of the Fall

Carnival of Rust


Illusion and Dream



Late Goodbye

Poesia - So cosa dirti finalmente

So cosa dirti
Ora che sto dentro di me
Al caldo della mia anima

Mi sento oggi
Lieve e inutile
Ma unico

E sento che
Vorrei essere altrove
Che non mi basta questa realtà

E sento di valere di più
Sento di essere poco
Sento di poter essere tanto

E sento lo stomaco un nodo
E sento il cuore in catene
E i polmoni faticare

E sento di librarmi
In un volo immaginario
Con ali di cartone

Degno erede
Di quell’Icaro che
Si sentì per un poco un Dio

E sento che neanche tu
Neanche tu che mi ami
Riesci a darmi la forza che voglio

Neanche questo sentimento
Riesce a farmi sentire completo
Riesce a non farmi desiderare altro

Ho capito che nessuno
Mi fa sentire grande
Mi dà la grandezza che vorrei


Neanche tu

venerdì 14 novembre 2008

Prendere e lasciare

Il karma è chiamato anche la legge di causa-effetto, ossia la legge secondo la quale gli effetti sono indissolubilmente legati alle cause che li hanno generati.
Il termina karma deriva dalla parola sanscrita "karmd" che significa "fare", indica però non il fare di per se, ma il fare non fine a se stesso ossia che implica determinati effetti. Ogni azione produce determinati risultati (effetti) che a loro volta diverranno le cause generatrici di altri effetti....il karma quindi è il principio che regola questa sorta di spirale. Ciascuno attraverso i propri pensieri., le proprie azioni e i propri comportamenti è artefice del proprio destino e si lega "karmicamente" alle persone nei confronti delle quali ha compiuto delle azioni (cause) che genereranno degli effetti...
Gli effetti delle azioni seguono le anime in ogni loro reincarnazione, fino a quando non ci si sarà riscattati nei confronti della persona alla quale si è legati karmicamente.

"You cannot gain something without losing something. You have to present something with the equal value to gain the thing you desire. This is the code of equivalent trade in alchemy. In those days we really tought for that to be the worlds one and only truth."

sabato 8 novembre 2008

Cossiga seconda parte

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-6/cossiga-consigli/cossiga-consigli.html

"l'ideale sarebbe che di queste manifestazioni fosse vittima un passante, meglio un vecchio, una donna o un bambino, rimanendo ferito da qualche colpo di arma da fuoco sparato dai dimostranti: basterebbe una ferita lieve, ma meglio sarebbe se fosse grave, ma senza pericolo per la vita".

Io direi che bisogna fermarlo in qualunque modo.

Dedicata a Riccardo e a Fabio (motto irlandese)

May the road rise to meet you.
May the wind be always at your back.
May the sun shine warm upon your face.
The winds fall soft upon your face.

And until we meet again, may God hold you in the palm of His hand.

Preso da un forum - Cosa ne penso degli Italioti

Qualche giorno fa in un altro thread dissi che mi vergognavo della attuale situazione italiana e che me ne volevo andare via dal mio paese perchè ormai le condizioni erano cambiate rispetto a qualche anno fa, perchè ormai la gente era cambiata, molti con questo governo si stanno prendendo la briga e di certo il gusto (cit.) di uscire finalmente allo scoperto, protetti da un esempio che arriva dall'alto che è sinonimo di menefreghismo, razzismo, scarsa tolleranza.

Leggo questa discussione e ne sono sempre più convinto.

E rimango basito dai toni di cicca-cicca usati da alcuni, quasi come se le faccende di circa migliaia di km lontani da noi dovessero essere per noi capitali, DIMENTICANDO i nostri mali attuali e ben più pressanti: ma credo che sia uno sport ben più remunerativo nascondere la polvere sotto il tappeto.

Questo messaggio non dovevo nemmeno scriverlo, forse.

MA mentre pensavo che era meglio non scriverlo ho avvertito forte in me la netta esigenza di doverlo fare, che se non l'avessi fatto era solo il primo passo di un lungo arrendersi al vuoto e al silenzio, una strada che hanno preso in tanti, a volte in modo assordante con paroloni e attacchi venuti fuori da cloni che non hanno il necessario coraggio per venire fuori a dire le cose con la loro faccia. Io me la rido di gente così: ho più serietà io che ho 30 anni che loro che in certi casi ne hanno molti di più.

La lotta contro il Nulla...
Quasi quasi creo il clone Atreiu...

venerdì 7 novembre 2008

Chiedo scusa io per lui?

Berlusconi a giornalista Usa: Scuse a Obama? Scusati tu

BRUXELLES (Reuters) - Silvio Berlusconi non ha intenzione di scusarsi per aver definito il neo eletto presidente Usa Barak Obama "abbronzato" perché di colore, e si altera con un giornalista statunitense che quelle scuse chiede domandando al premier se non si renda conto di essere stato offensivo.

Al termine della conferenza stampa di Bruxelles per illustrare le decisioni del Consiglio Ue straordinario, un giornalista dell'agenzia statunitense Bloomberg prende la parola e chiede testualmente a Berlusconi: "Presidente si rende conto che il suo commento su Obama è offensivo negli Stati Uniti? Perché non chiede scusa?"

Il premier in un primo momento risponde ironico: "Mi fa piacere che ti sei messo anche tu nella lista di quelli che ho definito ieri... bene".

Giovedì a Mosca Berlusconi ha apostrofato come "imbecilli" coloro che non hanno colto nell'epiteto "abbronzato" la "carineria" e il "complimento".

Alle insistenze del cronista sulle scuse da chiedere, il capo del governo ha replicato, già in piedi per lasciare la stanza: "Perché? ma dai, per favore... chiedi scusa tu all'Italia".

Where is Carmen Sandiego



Where in the World is Carmen San Diego?

Well she sneaks around the world from Kiev to Carolina,
She's a sticky-fingered filcher from Berlin down to Belize,
She'll take you for a ride on a slow boat to China,
Tell me where in the world is Carmen Sandiego?

Steal their Seoul in South Korea, make Antarctica cry Uncle,
From the Red Sea to Greenland they'll be singing the blues,
Well they never Arkansas her steal the Mekong from the jungle,
Tell me where in the world is Carmen Sandiego?

She go from Nashville to Norway, Bonaire to Zimbabwe,
Chicago to Czechoslovakia and back!

Well she'll ransack Pakistan and run a scam in Scandinavia,
Then she'll stick 'em up Down Under and go pick-pocket Perth,
She put the Miss in misdemeanor when she stole the beans from Lima,
Tell me where in the world is Carmen Sandiego?
Oh tell me where in the world is... Oh tell me where can she be?

Ooh, Botswana to Thailand, Milan via Amsterdam,
Mali to Bali, Ohio, Oahu...!

Well she glides around the globe and she'll flimflam every nation,
She's a double-dealing diva with a taste for thievery,
Her itinerary's loaded up with moving violations,
Tell me where in the world is Carmen Sandiego?

Su Barack Obama

“il candidato perfetto per una serie televisiva”, “elitario, intellettuale, troppo di sinistra e incapace di connettersi con il paese”, una “bolla che potrebbe sgonfiarsi rapidamente” visto che “da mesi viene rifiutato stato dopo stato, primaria dopo primaria, dalla working class del suo stesso partito, dai poveri, dagli ispanici, dai cattolici, dagli anziani, dalle donne, dagli ebrei e da qualsiasi categoria sociale e razziale a cui non appartengano afroamericani, studenti, intellettuali, miliardari, divi di Hollywood e fighetti”.
Christian Rocca (Il Foglio)

brano tratto da:
Quelli che l’avevano detto - Marco Travaglio
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/
5 Novembre 2008

domenica 2 novembre 2008

Dopo gli scontri e i feriti delle manifestazioni anti-Gelmini

Lo dico apertamente.
Ho terrore.
Mi sembra di rivivere i tempi di Genova.
Questa volta però lo Stato giustifica e copre.
Non so neanche io cosa ci vorrebbe.

Ma non mi sento più in uno stato democratico.
Mi sento in un regime mascherato da stato democratico.

E non ho armi contro queste cose, io cresciuto nel dialogo e nel rispetto della discussione.

E me ne voglio andare.
O piazzare una bomba in Parlamento.

Fate vobis.