lunedì 10 agosto 2009

Poesia - Maledetta

Che sia maledetta la tua voce
Quella voce che sento al telefono
Così dolce, così chiara
Quella voce che mi trascina con sé
In un mondo che non esiste
Ma che vorrei, dannazione quanto vorrei
Che fosse vero, che fosse mio

E che sia maledetta la tua faccia
Le carezze che vorrei darti
Quegli occhi che ridono quando parlano con me
Le tue labbra da mangiare
Che sapranno sicuramente di fragola e more
Che mi diranno forse la parola amore

E sì, che sia maledetto il tuo corpo
Le tue spalle, i tuoi seni,
le tue gambe, i tuoi fianchi,
le tue mani che disegnano il mondo
quando si muovono mentre parli
la tua pelle che vorrei
come coperta d’inverno

E alla fine che sia maledetto io,
questo mio dannato cuore che non capisce
che mi ha sempre parlato di te
che quando ti vede mi fa stare male
che batte solo quando ci sei
e che ora mi rimbalza in gola
quando penso a te, quando scrivo di te,
quando guardo le nostre foto

E va bene, che vada all’inferno tutto
Che si oscuri il sole e che sia sempre buio
Che sia sempre pioggia e neve
Posso anche andare all’inferno
Ma non me ne importa nulla:
io ti voglio.

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