domenica 12 gennaio 2014

Capisci di essere emigrante quando, durante la spesa...



… prendi il carrello. Sempre. Anche se devi prendere solo 3 cose.

…”Tanto devo comprare solo il caffè e il latte” e finisci con un carrello pieno di offerte “perché così si risparmia”.
“Ma che ce ne facciamo di una cassa di latte detergente?"
"Era in un'offerta pazzesca, potevo non prenderlo?"

… compri solo il caffè della tua regione (perché gli altri, A PRESCINDERE, fanno sicuramente schifo). E tra te e te ti lamenti del fatto che tanto il caffè non verrà mai bene come quando eri giù a casa.

… ”la mozzarella della Coop? Ma stai scherzando? Quella NON E’ MOZZARELLA, al massimo è fiordilatte.”

… non compri il pane quasi per principio, tanto farà sicuramente pena.

… cerchi invano cose come caciocavalli, provole affumicate, salumi… e non li trovi. O le trovi ma a prezzi da bulangerie del centro storico.

… “la spesa si fa una volta e si fa per bene!”. E via 20kg di roba per un peso assurdo.

… compri il vino in bottiglia rimpiangendo i viaggi in cantina sociale da Zi’ Tonino con la damigiana da 10l.

… quando paghi e saluti, guardi fuori e non vedi il sole e ti intristisci.

… quando stai caricando la macchina e ti prende un vago ed indistinto senso di tristezza che durerà per un bel po’. E non sai cosa sia, se sia il caffè, il pane, la mozzarella, il vino o tutto insieme sommato e moltiplicato per un qualcosa che non sai spiegare a parole ma che conosci bene. E sai anche che sarai intrattabile per tutta la giornata.