martedì 25 febbraio 2014

Sanremo 2014: le mie pagelle



Come qualcuno di voi sa, sono stato a Sanremo per MelodicaMente.
Questi sono i miei voti.

I voti 0, 1 e 2 non se lo merita quasi nessuno. QUASI. E’ un voto cumulativo invece per chi, a Casa Sanremo, incurante del fatto che anche gli altri stanno lavorando, se ne fregano altamente e pensano solo al proprio tornaconto, staccando caricabatterie, passandoti avanti, spintonando e lanciandoti via. Purtroppo le brutte persone esistono ovunque, non è colpa di Sanremo.
Voto 3:  IL BILIARDINO. Qualche genio del male ha deciso di mettere nell’area live un biliardino di plastica trasparente per fare svagare le persone. Scelta PESSIMA in quanto il suddetto balocco è diventato preda di scalmanati bimbi (con tanto di pass) che hanno quasi rotto lo stesso a furia di partite e sicuramente rotto le scatole di molti a furia di urla e moine. Un goccio più di controllo non avrebbe fatto male.
Voto 4: come raggiungere Sanremo, ovvero della viabilità e dei suoi demoni. Purtroppo una frana lungo la costiera, frana che ha bloccato la viabilità su strada ferrata, ha mostrato drammaticamente quanto Sanremo sia in un cul-de-sac geografico che la rende difficile da raggiungere, se non un incubo, visto che se non si disponeva di una macchina c’era l’unica scelta della corriera da Albenga o da Voghera con due cambi ferroviari ed un viaggio di tante ore per raggiungerla.
Voto 5: i Big. Il voto è dovuto alle canzoni ed alla conduzione del Festival. Alcune canzoni dei Big erano in pieno stile sanremese fatte da cantanti che compaiono ormai solo a Sanremo e quindi non ci si poteva aspettare di più… Stupidaggini. Un minimo di sforzo in più per non cantare un testo che rasenta una lista della spesa come poeticità era quantomeno ben accetto. E le canzoni più intelligenti e belle sono andate tutte fuori alla prima scelta. Continuiamo a farci del male.
Voto 5 bis: l’ironia e le imitazioni. La presenza della Litizzetto e di Crozza potevano portare a pensare di interventi sapidi e pungenti a risollevare lo spirito di un Festival molto sotto tono.
Errore.
A meno che non sia scritto sul contratto, qualcuno mi spiega perché Lucianina deve sempre fare quella voce odiosa e querula e Fazio deve fare le imitazioni quando c’è da riempire un vuoto? E’ come un comico che dice una barzelletta per riempire il tempo di uno spettacolo: alla prima ridi, alla seconda abbozzi un sorriso, alla terza rimani interdetto. Alla quarta fischi.
PS Crozza lo salvo, la sua caustica ironia è il termometro della situazione in Italia.
Voto 5 tris: la giuria di qualità. Nomi abbastanza altisonanti per una scelta importante, ovvero chi vincesse il Festival, ma quando un membro della giuria come Rocco Tanica esce dal coro e dice che non è d’accordo con le scelte, lui che tra poco è l’unico musicista in mezzo a quei dieci, qualche dubbio ti deve venire.
Voto 6:  Sanremo ed i sanremesi, cioè la “movida” sanremese. Rispetto agli anni scorsi tutti parati e coperti hanno parlato di una edizione sotto tono del Festival, edizione che ha portato anche molti tra addetti ai lavori e non a disdegnare il Festival ed a rimanere a guardarlo a casa senza venire nella Città dei Fiori. La mancanza del palco a Piazza Colombo ne è un chiaro segnale. Ma tutti i cittadini di Sanremo si sono comportati in maniera egregia ed hanno ampiamente compensato alla pecca. 4 alla organizzazione, 8 alla gentilezza dei Sanremesi. Voto di media quindi.
Voto 7: i Giovani. Come da qualche anno ormai a questa parte, la gara delle Nuove Proposte a livello musicale si è rivelata molto più interessante di quella dei Big. Cantanti come Diodato, Zibba, The Niro e Filippo Graziani hanno dimostrato di avere idee, talento e capacità per sfondare ed il coraggio sufficiente a portare anche in un vetrina come Sanremo la propria cifra musicale senza snaturarsi e/o scendere a compromessi. Su Rocco Hunt non mi pronuncio, la canzone non mi è piaciuta e sarei ingiusto a definirla un semplice prodotto musicale programmato a tavolino che sfrutta la genuinità dio un ragazzo di vent’anni dal volto pulito e che ci crede davvero per vincere facendo leva sul buonismo e sui morti di una regione che ha vissuto una tragedia. Ops, l’ho appena detto.
Voto 8: chi si è esibito. Casa Sanremo ha ospitato il live di alcuni artisti che hanno degnato il (poco) pubblico presente di esibizioni a dir poco eccellenti, se non addirittura eccezionali, cantando al di là del pubblico vociante e della scarsa attenzione. Cito solo l’Anonima Straccioni, i Tribemolle, Jack Savoretti, i Quisisona ed i Perturbazione che hanno regalato pomeriggi e serate magiche. Life is real, play it live.
Voto 9: quelli come me, ovvero gli altri siamo noi. Un ringraziamento complessivo e totale a tutti gli addetti stampa che hanno invaso Casa Sanremo senza avere il pass della sala stampa “Lucio Dalla” e che hanno affollato il primo piano animandolo con la loro gentilezza e la loro cordialità. Un saluto in particolare a Jacopo Casati, fratello nel metallo, ed un abbraccio a tutti: se questa esperienza particolare è stata particolare e coinvolgente è anche merito loro che hanno riempito ore ed ore di attesa con chiacchiere, risate e condivisione di tanti piccoli momenti.
Voto 10: il personale di Casa Sanremo. E qua sono io a dover ringraziare tutti quanti quelli che hanno reso possibile da dietro le quinte tutto Sanremo. NESSUNO e sottolineo NESSUNO mi ha mai trattato male ma anzi sono stato accolto a suon di sorrisi e strette di mano e tutti mi hanno fatto sentire a casa ed accettato nonostante le mie mille domande e le mie mille richieste di informazioni. E’ ingiusto fare nomi, ma mi sembra doveroso citare Riccardo della Promotion Lab, Luca della sicurezza, Valentina e Fabrizio di Barchef ed il boss Antonio. Un grazie di cuore a tutti voi.