giovedì 19 maggio 2016

Il programma del Popolo della Famiglia



Dato che a me piace informarmi, ho deciso di capire cosa fosse il movimento politico messo su da Adinolfi. Sono quindi andato sul sito del partito (una pagina del quotidiano LaCroce) e ho così letto i 26 punti salienti del programma politico del Popolo della Famiglia, uno per ogni lettera. Al di là del fatto che non ho mai visto in vita mia un partita che specifica nel suo programma elettorale di usare come fonte i Compendi della Dottrina Sociale della Chiesa (!?!), eccovi i 26 punti riassunti: 

“A” come ambiente, per una ecologia integrale: in pratica rispetto delle biodiversità (e qui ci sarebbe una battutaccia del tipo il sedano di montagna sì e il finocchio di città no?), utilizzo delle risorse con sobrietà e senza sprechi, valorizzare le biotecnologie che soddisfano l’alimentazione e la salute e favorire la libera circolazione di beni primari come acqua e cibo.

“B” come bene comune: la vita umana deve essere tutelata facendo si “che non si possano sacrificare esseri umani pretendendo di conseguire il “bene” (aborto, divorzio, eutanasia, stepchild adoption).” L’ultima si vede che l’hanno aggiunta in questi mesi, perché vedere questo fritto misto messo tutto allo stesso livello fa davvero male agli occhi. 

“C” come carità, ovvero la carità come criterio supremo del comportamento sociale, e come primo servizio della politica. Niente da dire, andiamo avanti.

 “D” come destinazione universale dei beni: ridistribuzione dei beni pubblici e subordinazione di tutti gli altri diritti, dalla proprietà privata al libero commercio, a questo diritto, per far sì che tutti i cittadini abbiano accesso ai servizi pubblici essenziali e ad una abitazione di proprietà, che sia consentito l’accesso di singoli e aziende ai mercati del lavoro e del credito, che si inducano i proprietari di immobili a non tenere inoperosi i beni posseduti e di destinarli all’utilizzo di chi ha bisogno o all’attività produttiva, che si estenda il più possibile i frutti del recente progresso e tecnologico e che si favorisca l’equa distribuzione della terra coltivabile. Mi sembra di essere in un libro di Orwell.

“E” come educazione OVVERO “Il figlio è mio e me lo istruisco io.” In pratica la famiglia ha un ruolo “originale e insostituibile” nell’educazione dei figli e il ruolo materno e quello paterno sono ugualmente necessari. Per questo motivo la famiglia ha diritto ad assistenza per la procreazione e l’educazione dei figli e tutti hanno diritto ad una cultura e ad una scuola libera e aperta. Commovente, se non esistessero in Italia le scuole PARITARIE. Andiamo avanti.

“F” come famiglia. E qui arriviamo al nocciolo grosso della questione. Il Popolo della Famiglia qui scomoda addirittura l’art.31 della Costituzione e l’ISTAT per affermare che in Italia si fanno sempre meno figli e quindi bisogna aumentare la natalità e agevolare le famiglie numerose. Come, non è dato saperlo.
 “G” come giustizia, in pratica dare ad ognuno il suo e ciò che gli compete, senza dimenticare che “la legge morale naturale riguarda non solo la bioetica ma anche i temi economici, come il giusto prezzo o il giusto salario”, con un occhio di riguardo verso i malati e i bisognosi. 

“H” come handicap. Ritorniamo ed allarghiamo il concetto di malato e qui si chiede il riconoscimento della condizione di svantaggio delle persone handicappate che devono essere aiutate nel miglioramento delle loro condizioni di lavoro fisiche e psicologiche, promuovendo anche un’opera di sensibilizzazione sui temi della disabilità nelle scuole e sui mass media (questi qui non sanno forse dell’esistenza di Pubblicità Progresso). Ma qui viene il capolavoro che vi lascio gustare appieno: “Pare che il disabile abbia una vita che “non merita di essere vissuta” e ciò conduce progressivamente all’eugenetica. D’altronde, ormai, di disabili non ne nascono quasi più, per via di una selezione prenatale e, l’eutanasia diretta, quella che consiste cioè nel mettere fine, con un atto o l’omissione di un’azione dovuta, alla vita di persone handicappate, ammalate o prossime alla morte, merita di essere rubricata come reato penale.”

“I” come impresa. Si predica un ritorno alla piccola impresa a conduzione familiare con lo Stato che ha il dovere di favorire le piccole e medie imprese (PMI) e l’impresa familiare attraverso, per esempio, l’unione del capitale del piccolo risparmio con il credito alla piccola impresa agraria, artigianale, industriale, commerciale o, da parte del legislatore nazionale, operare per una detassazione delle spese fisse, per ricerca e investimento delle PMI.

“J” come Jackpot ovvero il gioco d’azzardo. Qui Marione ci va duro. I giochi d’azzardo sono moralmente inaccettabili soprattutto perché commissionati dallo Stato e ciò scatena la dipendenza dal gioco che diventa patologica. In tale contesto non è ammissibile che i siti Internet di gioco d’azzardo fioriscano indisturbati. Quindi AAMS, SNAI, Sisal, Bet365 e varie, fottetevi.

“K” come Kyoto (Ma non avevamo già parlato di ambiente prima?). Si chiede il rispetto del  Protocollo di Kyoto sulla riduzione del riscaldamento globale ma deve essere una cosa “fluida”, costantemente e periodicamente valutata a livello scientifico, politico e giuridico, a livello sia nazionale sia internazionale. Si chiede poi che ogni cittadino si passi una mano sulla coscienza e sviluppi un maggior senso di responsabilità. Infine, ecco la piccola perla antiscientifica e anche vagamente complottista: “L’inquinamento prodotto dall’uomo, comunque, è probabilmente sopravvalutato nella sua capacità d’influire sul clima, le cui variazioni sono epocali e avvengono per cause per lo più poco conosciute (macchie solari, andamenti ciclici, etc.).” Jackpot (ops, l’ho già scritto prima).

“L” come libertà. E qui andiamo un attimo in confusione con tutto il resto. Perchè, se mi affermi che ogni persona “creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come essere libero e responsabile, di realizzare la propria vocazione personale ed è libera di cercare la verità, professare le proprie idee religiose, culturali e politiche; esprimere le proprie opinioni; decidere il proprio stato di vita; decidere il proprio lavoro per quanto possibile; costruirsi la propria famiglia; associarsi con altri per finalità di bene comune” non puoi dirmi subito dopo “La libertà deve esplicarsi, d’altra parte, anche come capacità di rifiuto di ciò che è moralmente negativo”. Questa non è liberta, questo è razzismo. Ah, se una persona è libera di essere quello che vuole, perché gli omosessuali non lo sono? Ma su questo torneremo più avanti.

“M” come manutenzione e opere pubbliche. La pubblica amministrazione, a qualsiasi livello, deve servire i cittadini e per questo via a semplificazione e gestione della cosa pubblica non in mano ai privati anche per evitare tangenti e corruzione. Quindi una politica statalista.  

“N” come natalità. Torniamo sui bambini come espresso sul punto F. Dato che il tasso di fertilità è attualmente al di sotto del livello di sostituzione necessario a mantenere stabile il livello demografico DEVE essere messa in atto una politica natalistica ragionata e costante, attraverso misure come uno stipendio alle neo-mamme, case a costi calmierati per chi si deve sposare, maggiore sostegno alle aziende familiari e una riserva di posti nei concorsi pubblici per i candidati giovani da poco sposati. E fanculo gli altri.

“O” come organizzazione sanitaria. Bisogna migliorare la sanità pubblica con le poche risorse economiche disponibili che devono (perché basta l’assistenza di base e per il resto devi saperti curare da solo) riflettersi su bambini nascenti, donne incinte, anziani, malati gravi e disabili bisognosi di cure. Inoltre, si chiede di consentire al personale sanitario di attuare l’obiezione di coscienza e alla cittadinanza di non sostenere azioni moralmente cattive attraverso l’obiezione fiscale: ciliegina sulla torta si invoca a gran voce il diritto alla vita e che esso venga salvaguardato da sanzioni penali e da qualsiasi danno sul piano legale, disciplinare, economico e professionale. Belle merde.

“P” come persona umana. Tutto intorno a te. (Non era Banca Mediolanum?) Il programma richiama i quattro principi fondamentali dell’uomo (dignità della persona, bene comune, solidarietà, sussidiarietà) e rimarca il primo, piazzandoci subito dopo  il diritto alla vita (dal concepimento fino alla morte naturale), il diritto a vivere in una famiglia unita e MORALE, il diritto a maturare la propria intelligenza e la propria libertà nella ricerca e nella conoscenza della verità, il diritto a partecipare al lavoro per valorizzare i beni della terra ed a ricavare da esso il sostentamento proprio e dei propri cari E il diritto a fondare liberamente una famiglia e ad accogliere ed educare i figli, esercitando responsabilmente la propria sessualità. Quindi SCOPA RESPONSABILMENTE.

“Q” come quoziente familiare. Qui andiamo un attimo sullo specifico. Il PdF vuole stabilire un criterio di progressività del sistema tributario in ragione della capacità contributiva della famiglia nel suo insieme: spiegato in parole povere, se uno dei due ha dei finanziamenti o delle tasse che gli fanno guadagnare di meno, la tassazione non dovrà colpire il reddito in quanto tale, ma quello diminuito dei costi necessari per far fronte a questi oneri. In pratica il reddito complessivo viene “tagliato a fette” per il peso effettivo dei componenti in famiglia. Tutto questo per far pagare meno tasse alle famiglie unite e con due o più figli. E chi se ne frega delle coppie sterili o dei single. E mi sembra giusto.

“R” come equa retribuzione del lavoro. In questo paragrafo viene stigmatizzato lo sfruttamento del lavoro, in particolare dei minori, degli immigrati, dei disabili e delle donne. Il lavoratore ha anche dei diritti (Ah, la Tauromachia! NdR) come un giusto stipendio, il riposo di Domenica (perché devi andare a messa!), la sicurezza nel lavoro, la tutela in caso di malattia o incidente, la maternità, la conciliazione tra lavoro e famiglia, la sovvenzione nella disoccupazione, la pensione. Inoltre si scoraggia l’eccessiva flessibilità nei rapporti di lavoro e si reputa inaccettabile la lotta di classe ma si salva il diritto di sciopero. Grazie tante, a quando anche i carri trainati dai buoi?

“S” come sussidiarietà. Protagonisti del proprio futuro. The Big Society. Stavolta ho lasciato il titolo per intero. In pratica il PdF propone di sostituire al welfare centralista la sussidiarietà locale garantita, a suo dire, dalle famiglie, dai gruppi e dalle realtà territoriali locali. Esempio? L’aiuto informale dato alle coppie dalle famiglie d’origine, dalle comunità parrocchiali e non, nei momenti critici della vita (disoccupazione, madri lavoratrici con figli piccoli, anziani non autosufficienti, disabili). Questo però non deve essere frainteso come una sorta di “ammortizzatore sociale” su cui si è basato lo Stato in questi anni. Non è questa la sussidiarietà.

“T” come tasse. “Il rispetto dell’autorità corrisponde all’ordine stabilito da Dio. Per questo si dà a Cesare quel che è di Cesare” Quando uno ti comincia così cosa vuoi aggiungere? Basandoci sul principio secondo il quale la tassazione è una forma di solidarietà sociale, l’obiettivo verso cui tende il movimento è quello di avere un fisco dove le tasse sono eque e razionali e vanno pagate (vallo a dire al Vaticano) , dove la spesa pubblica è amministrata con rigore e integrità (gli stipendi devono essere giusti, le risorse pubbliche non vanno derubate) e dove la spesa pubblica va distribuita sul territorio tenendo conto dei talenti e delle famiglie.

“U” come urbanistica. Qui parliamo di casa. Il movimento critica l’abitare anonimo dei grandi centri urbani e il sovraffollamento cittadino che, sommato alla crisi morale e al crimine ha diffuso ha causato un degrado, morale e sociale, senza precedenti. Ciò ha portato a piegare la vita alle esigenze del consumo con una “perdita metafisica” dell’intimità della casa, che genera senso di solitudine, estraneità, alienazione. MA non solo la società urbana necessiterebbe di un riequilibrio demografico e di decisi interventi architettonici ed infrastrutturali. La “qualità della vita” nelle zone periferiche e rurali, infatti, urge di una politica di riqualificazione umana dalla quale potrebbero scaturire risultati positivi per l’intera comunità.

“V” come verità. La verità vi farà liberi. “Oltre ai princìpi che presiedono alla costruzione di una società degna dell’uomo (dignità umana, bene comune, solidarietà, sussidiarietà), la Dottrina sociale della Chiesa indica anche dei valori fondamentali, i principali dei quali sono carità, giustizia, libertà, verità. La carità è il più importante di tutti e dà senso agli alti tre. Rispettare questi valori conduce alla propria perfezione e ad una convivenza sociale più umana.” In altre parole, bisogna cercare la verità costantemente ed educare i figli alla ricerca di essa. Cosa sia questa Verità non è dato però saperlo. Ma un paio di idee ce l’avrei.

“W” come welfare partecipativo. Si parla di nuovo del principio della solidarietà cittadina: lo Stato non deve fare ciò che un cittadino può fare da solo (uhm, io che pago le tasse a fare?). Lo Stato si deve porre come bilancia in tema di livelli essenziali di assistenza e di rispetto delle leggi; gli attori sociali contribuiscono ciascuno nel proprio ambito a soddisfare i bisogni di cura, sanità ed assistenza con spirito di servizio e rispetto delle leggi e dei regolamenti statali. In casi di particolare gravità o di latenza dei soggetti sociali, lo Stato interviene direttamente in via sussidiaria. E io ripeto la frase di prima: e le tasse che le pago a fare se secondo te posso fare da me delle cose?

“X” come xenofilia equa ed equilibrata. Società multiculturale o società multietnica? Tutti i colori del mondo, ma sotto la stessa bandiera. Anche qui ho volutamente lasciato il titolo per intero. Allora… Partiamo dal presupposto che gli immigrati sono innanzitutto persone, e la prima accoglienza è un dovere (e per la miseria, se non me lo dici tu che sei un movimento politico di fede cattolica!). MA i flussi migratori vanno regolamentati secondo criteri di equità e di equilibrio per evitare tensioni sociali e va promosso il diritto al ricongiungimento familiare. Nello stesso momento gli immigrati si devono confrontare con la legge civile e con la legge morale naturale in tema di rispetto della dignità umana, tutela della famiglia, libertà dei diritti civili e politici, libertà di culto. E qui scappa il capolavoro diplomatico internazionale: “La reciprocità nelle relazioni internazionali esige la tutela dei cristiani nei paesi dove sono perseguitati.” Facciamo di nuovo le crociate?

“Y” come Y chromosome. Educare sì alla sessualità, ma rispettando l’identità e l’armonia maschio/femmina. Io qui vi attendevo al varco. Questo paragrafo lo lascio intero con tutte le citazioni, così ve lo godete per bene. “Il cromosoma Y, uno dei due cromosomi umani determinanti il sesso (l’altro cromosoma sessuale è il cromosoma X), viene tramandato di padre in figlio. Siccome i genitori hanno una responsabilità primaria nella sfera dell’educazione sessuale, è loro diritto-dovere assicurare che i loro figli apprendano in modo ordinato e progressivo il significato della sessualità e imparino ad apprezzare i valori umani e morali ad essa collegati (cfr. Compendio DSC, n. 243). I genitori devono essere messi in condizione di verificare e scegliere le modalità con cui viene attuata l’educazione sessuale nelle istituzioni educative, al fine di controllare che un tema così importante e delicato sia affrontato in modo graduale e senza ridurre il tutto alla genitalità o all’anatomia. L’educazione affettiva e sessuale, inoltre, deve abbracciare la totalità dell’essere umano, non solo gli aspetti fisici, ed essere calibrata allo specifico dell’identità maschile e femminile, realtà complementari ma differenti. Si tratta, insomma, di preparare i futuri sposi, uomini e donne del domani, all’amore di comunione e fecondo.”

“Z” come tolleranza zero verso chiunque attenti alla sicurezza. Lo Stato e le Istituzioni locali deve fare il duro e cattivo verso chiunque attenti alla sicurezza fisica delle persone, dei rapporti sociali, del credito etc. Particolare severità va portata verso chi corrompe o tenta di corrompere, all’interno del mondo della scuola, dei media e dello sport, i giovani (NEGLI ORATORI NO???) Non si deve solo disincentivare o punire il crimine, ma si deve anche collaborare positivamente all’opera di educazione e formazione delle giovani generazioni da parte delle famiglie e delle varie agenzie educative presenti sul territorio. L’obiettivo secondo il PdF si deve tradurre nell’elaborazione di programmi di prevenzione ben studiati che diano vita ad un sistema legale severo e ben conosciuto che stronchi i fautori e responsabili di: 1) pedofilia, 2) violenza sessuale, 3) diffusione delle droghe; 4) promotori del loro uso e della “cultura dello sballo”, 5) doping sportivo, 6) teppismo negli stadi, 6) degrado di città e beni culturali. Ci mancano solo il satanismo e il Gioca Jouer e siamo al gran completo.

In pratica, si tratta di ritornare ad un sistema statalista e sussidiario con la famiglia al centro (eterosessuale e numerosa… ho come l’impressione di tornare indietro di 70 anni…) e con ognuno che deve fare la sua parte e sgravare lo Stato dalle incombenze inutili. Centrale il diritto alla vita e alla autodeterminazione così come l’ambiente e la natalità, visto come vero grande problema della società italiana. Mi ripeto ma mi sembra di leggere un libro su di una società distopica e ucronica.
Gli altri commenti li lascio a voi.
PS Per chi volesse leggere il programma originale: http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2016/03/23/politica/il-programma-del-popolo-della-famiglia-26-punti-di-orientamento